Comune Italia > soziale > L’assegno per il nucleo familiare: come e quando richiederlo

PROCEDIMENTI AMMINISTRATIVI

Tra le misure stabilite dallo Stato italiano a favore delle categorie economiche meno avvantaggiate è previsto l’assegno per il nucleo familiare (ANF). In sintesi, si tratta di una prestazione economica erogata dall’INPS a favore di alcune categorie di nuclei familiari che vedremo meglio tra poco, a condizione che il loro reddito sia inferiore a un determinato livello stabilito per legge.

Una precisazione importante va subito delineata, a seguito delle modifiche che sono state introdotte a partire dal marzo 2022. Gli assegni al nucleo familiare sono stati sostituiti dall’assegno unico universale per le famiglie con figli a carico. Quindi da una parte abbiamo delle prestazioni familiari previste esclusivamente per chi ha figli a carico e dall’altra rimane l’assegno per il nucleo familiare. Vediamo quindi le condizioni e la procedura per ottenere quest’ultimo tipo di sostegno economico.

Assegni familiari

Chi può richiedere l’assegno per il nucleo familiare

L’ANF è rivolto essenzialmente a due categorie di persone:

  • • I lavoratori dipendenti, anche assunti con un contratto part time: a questi, vanno aggiunti i lavoratori in cassa integrazione e in mobilità, i lavoratori assenti per malattia o maternità, i lavoratori in aspettativa per cariche pubbliche, lavoratori domestici e somministrati, e i dipendenti indennizzati;
  • • I pensionati da lavoro dipendente e i soci di cooperative.

Per entrambe le categorie, la persona che richiede l'assegno deve avere almeno un familiare a carico, convivente e residente in Italia. Più nello specifico l’assegno spetta a:

  • Coniuge, a condizione che non vi sia stata separazione o divorzio;
  • • Al coniuge superstite titolare del trattamento pensionistico di reversibilità;
  • • Ai fratelli, sorelle e nipoti

Sono quindi esclusi i coltivatori diretti e i piccoli coltivatori diretti, questi ultimi per le giornate in cui lavorano da autonomi e integrano il lavoro agricolo da dipendenti e pensionati delle attività autonome.

Ricordiamo inoltre che, in seguito a diverse sentenze della Corte di Giustizia dell’Unione europea, oltre ai lavoratori che hanno la cittadinanza di uno dei Paesi dell’Unione europea, anche i lavoratori stranieri extra UE hanno diritto all’assegno familiare, a condizione che abbia i requisiti previsti per i cittadini italiani e, ovviamente, sia in possesso di regolare permesso di soggiorno o della residenza.

Inoltre, gli assegni familiari in questo caso possono essere richiesti anche quando i familiari a carico sono all’estero, nel caso in cui il Paese di origine abbina stretto accordi con l’Italia su tale materia o nel caso del lavoratore straniero che sia già stato assicurato da almeno due Stati all’interno dell’UE.

ANF: quanto spetta?

La determinazione dell’assegno per il nucleo familiare varia in base a due fattori:

  • 1• Il reddito ISEE del nucleo familiare;
  • 2• Il tipo di situazione familiare che il richiedente dimostra.

A titolo di esempio, una coppia di coniugi di cui solo uno è lavoratore e ha un reddito non superiore ai 18.000 €, spetta un reddito di circa 26 € mensili. Il limite massimo non supera di regola i 167,5 euro mensili.

Le cifre vengono aggiornate ogni anno, in base alla variazione dell'indice ISTAT dei prezzi.

La procedura per richiedere l’assegno familiare

La domanda per l’ANF deve essere presentata ogni anno, in base al periodo di validità: ogni periodo inizia il 1° luglio e termina il 30 giugno dell’anno successivo, quindi va presentata successivamente al 1° luglio, non appena vengono maturati i requisiti per la richiesta.

Ricordiamo che è possibile anche richiedere gli assegni familiari per i periodi trascorsi: il diritto agli arretrati si prescrive in 5 anni.

Le modalità per poter inoltrare la domanda sono:

I documenti necessari per la domanda variano in base alla modalità seguita: tramite l’INPS sarà sufficiente indicare il reddito e il numero di familiari a carico, dato che il database contiene tutti i nostri dati. Se ci si rivolge ai patronati, occorrerà portare con sé anche un proprio documento d’identità, il codice fiscale anche dei familiari a carico e la dichiarazione ISEE.

La presentazione della domanda non prevede costi se effettuata direttamente tramite l’INPS, mentre i patronati richiedono un contributo variabile per il servizio svolto.

Una volta inoltrata la domanda, i termini di elaborazione del provvedimento non possono superare i 30 giorni, salvo casi specifici. Se la domanda va a buon fine, il richiedente riceverà l'importo dell’assegno direttamente sulla propria busta paga, se dipendente, o sul conto corrente presso cui viene versato il trattamento pensionistico.