Comune Italia > soziale > L’indennità per morte ai superstiti: chi può richiederla

PROCEDIMENTI AMMINISTRATIVI

L’ordinamento giuridico italiano ricollega diversi effetti alla morte di una persona, ricollegabili soprattutto alla sua sfera familiare ed economica. Tra questi va sicuramente inclusa l’indennità di morte ai superstiti, comunemente chiamata pensione per i superstiti, termine che in realtà può trarre in inganno sulla sua modalità di erogazione.

Questa prestazione infatti consiste in una somma versata una tantum ai superstiti di una persona deceduta prima che abbia maturato il diritto alla pensione INPS, a condizione che siano soddisfatti dei requisiti di carattere oggettivo e soggettivo:

  • • Il soggetto beneficiario può essere il coniuge del soggetto deceduto o, in mancanza del coniuge, i figli;
  • • Il defunto deve essere stato iscritto a una delle gestioni previdenziali dell’INPS.

Per quanto riguarda la persona del coniuge, in caso di separazione o divorzi il diritto sussiste se è stato riconosciuto al coniuge superstite l’assegno di mantenimento o divorzile prima della morte del coniuge.

C’è infine un requisito di carattere negativo, ovvero tale prestazione può essere attribuita solo se gli eredi non hanno diritto alla pensione indiretta (la cd “pensione di reversibilità”). Può accadere infatti che non vi sia il diritto alla pensione indiretta quando il defunto non ha raggiunto i requisiti contributivi minimi, ovvero 15 anni di contributi versati, di cui 3 devono essere relativi ai 5 anni precedenti alla morte.

Attenzione anche al concorso di tale diritto con altre prestazioni derivanti dalla morte dell’assicurato o al superamento da parte degli aventi diritto dei limiti reddituali stabiliti dalla legge 335/1995, trattandosi di prestazioni mutualmente esclusive.

Indennità di morte ai superstiti

Quando presentare la domanda di indennità di morte: i termini

Essendo una prestazione sostitutiva di un diritto che magari, per poco, non è maturato, l’indennità di morte può raggiungere cifre anche abbastanza rilevanti. Indipendentemente dall’entità della somma, si tratta di un diritto e come tale è giusto farlo valere. Vediamo alcuni aspetti procedurali importanti ovvero i termini:

La domanda di indennità deve essere inoltrata entro 1 anno dalla morte dell’assicurato.

Tale termine è previsto a pena di decadenza, quindi una volta decorso l’avente diritto non può più reclamare la prestazione.

Come presentare la domanda di indennità

Accertata la sussistenza dei requisiti di carattere oggettivo e soggettivo e il rispetto del termine di decadenza, la domanda può essere inoltrata all’INPS o direttamente o attraverso l’intermediazione di patronati o enti intermediari.

Nel primo caso, l’interessato può rivolgersi all’INPS:

  • • accedendo al portale online con le proprie coordinate INPS (autenticandosi con il proprio SPID o CIE, tra le altre opzioni), oppure
  • • contattando il supporto telefonico (contact center) al numero 803 164 (gratuito da rete fissa) oppure 06 164 164 da rete mobile.

Per quanto riguarda i patronati e gli altri enti, è consigliabile chiedere prima il costo della procedura, dato che spesso viene applicata una commissione per l’incarico.

Affinché la domanda venga presentata correttamente, va corredata di alcuni documenti ovvero:

Se la domanda viene presentata online, la documentazione deve essere disponibile in formato digitale.

Tempi della procedura

I tempi di definizione del procedimento sono quelli previsti in base alla legge che regola i procedimenti amministrativi, ovvero 30 giorni. Non è infrequente tuttavia che vengano applicate tempistiche più lunghe, sempre in base alle eccezioni stabilite per legge. In ogni caso è possibile contattare telefonicamente l’INPS per ricevere aggiornamenti sullo status della procedura.

L’importo dell’indennità ai superstiti

Come accennato prima, l’indennità può consistere in una somma anche abbastanza elevata. Il calcolo avviene in base al sistema pensionistico applicato al defunto, ovvero retributivo o contributivo:

  • • Se il sistema adottato è retributivo, il calcolo avviene moltiplicando per 45 volte l’ammontare dei contributi di invalidità, pensione o superstiti, con un limite minimo di 22,31 euro e un limite massimo di 66,93 euro;
  • • Se il sistema è contributivo (quello ciò che viene applicato a partire dal 1995), l’indennità corrisponde al valore dell’assegno sociale, che viene moltiplicato per gli anni contributivi del defunto. Ricordiamo che l’assegno è una prestazione che viene stabilita dall’INPS e regolata ogni anno in base all’inflazione e al costo della vita. Per il 2022, l’assegno sociale è stato stabilito in 468,11 euro.