Comune Italia > Identificazione > Il certificato contestuale: quando occorre e come ottenerlo

PROCEDIMENTI AMMINISTRATIVI

Tra i vari tipi di certificato che possono essere necessari ai fini amministrativi e burocratici c’è il certificato contestuale, chiamato anche certificato cumulativo o plurimo. Come suggerisce il termine, si tratta di un atto unico che contiene però più informazioni relative alla persona a cui si riferisce. La praticità quindi di un tale tipo di documento è chiara: invece di dover richiedere due o più atti alla pubblica amministrazione, è sufficiente chiederne uno più completo.

Le informazioni che possiamo trovare indicate nel certificato cumulativo sono:

  • • Nome e cognome
  • • Luogo e data di nascita
  • • Cittadinanza
  • • Stato di famiglia
  • • Eventuale iscrizione alle liste elettorali

In sintesi, sono tutti quei dati che possiamo trovare separatamente nei certificati più comunemente richiesti, come il documento d’identità, lo stato di famiglia, il certificato di residenza, il certificato di cittadinanza. L’interessato può anche decidere di aggiungere altre informazioni, a condizione che possano essere certificate dall’ufficio competente.

Dove richiedere il certificato contestuale e validità del documento

Il certificato plurimo, se richiesto nella sua forma ufficiale ovvero rilasciato dalla pubblica amministrazione può essere richiesto attraverso tre modalità diverse, con procedure relativamente differenti:

Il certificato contestuale ha una validità di 6 mesi dalla data di rilascio. Tuttavia il suo utilizzo può essere prolungato anche oltre se, nel frattempo, non sono intervenute modifiche a quanto dichiarato nell’atto. Sarà sufficiente aggiungere in calce la dichiarazione, anche manoscritta, della mancata modifica di quanto riportato.

La procedura presso il Comune

Se si decide di richiedere il certificato presso il Comune, occorre recarsi personalmente agli uffici dell’anagrafe negli orari di apertura al pubblico. Eventuali deleghe sono consentite a condizione che avvengano per atto scritto e firmato dal soggetto richiedente.

Per inoltrare la richiesta, occorre portare con sé un valido documento d’identità e comunicare le informazioni che devono essere inserite nel certificato. Il rilascio è pressoché immediato.

La procedura attraverso il sito del Governo

Affinché sia possibile presentare la richiesta tramite il sito del governo, il richiedente deve accedere tramite il proprio SPID. Una volta entrato nel sito del governo e aver cliccato la sezione dei servizi per il cittadino, occorre selezionare l’autenticazione tramite SPID e procedere alla richiesta del documento. L’atto arriva di regola entro 2 o 3 giorni lavorativi al proprio indirizzo email, in base al numero di richieste che il sito si trova ad elaborare.

I costi della procedura

I costi della procedura per ottenere il certificato contestuale variano a seconda della necessità di ottenere l’atto in carta semplice o bollato.

Nel primo caso, di regola viene addebitato un costo per i diritti di segreteria di circa 0,50 centesimi ma è sempre meglio verificare prima dato che possono verificarsi delle differenze tra un comune e l’altro.

Nel secondo caso, occorre aggiungere il costo della marca da bollo di 16 euro. Se il certificato viene richiesto presso il Comune, la marca da bollo viene apposta dall'impiegato che rilascia il documento; se la richiesta avviene online, dovremmo procurarci la marca da bollo nelle tabaccherie autorizzate e apporla nell’apposito spazio.

La richiesta per posta

Un’ipotesi non molto frequente è quella della richiesta inviata tramite servizio postale. In tal caso la richiesta deve essere inoltrata preferibilmente tramite raccomandata con ricevuta di ritorno.

Nella busta deve essere contenuto il francobollo per l’invio del documento da parte del comune all’indirizzo del destinatario, oltre alla marca da bollo, se il documento richiesto deve essere bollato.

L'autocertificazione degli atti

A seguito del Decreto 445/2000, è possibile sostituire alcuni certificati rilasciati dalla pubblica amministrazione con un’autocertificazione, in base al quale la persona che redige l’atto si assume la responsabilità della veridicità delle informazioni inserite.

Visto che il certificato cumulativo viene spesso e volentieri richiesto per la finalizzazione di procedure ufficiali come l’accensione di un mutuo o l’atto di matrimonio, l’effettiva utilità dell’autocertificazione è abbastanza limitata. Potrebbe ad esempio essere utile in via temporanea, in attesa di ottenere un certificato rilasciato dalla pubblica amministrazione.

Comme ottenere il certificato contestuale in Italia