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La cittadinanza italiana: come ottenerla e quali effetti comporta

L’argomento della cittadinanza italiana è sempre attuale: tante sono le persone che vorrebbero acquistare lo status di “cittadino italiano”, con tutti i relativi diritti e obblighi che ne conseguono.

Non mancano poi sull’agenda del legislatore proposte mirate ad ampliare o restringere questa facoltà, a seconda del momento storico e del colore politico di chi propone delle modifiche alla normativa attuale.

Cerchiamo dunque di capire a quali condizioni è possibile ottenere la cittadinanza italiana, chi può richiederla, e quali sono gli effetti giuridici sulla persona che riesce a ottenere tale status.

La cittadinanza italiana: come ottenerla e quali effetti comporta

Le condizioni per richiedere la cittadinanza italiana

Nell’ordinamento italiano due sono le modalità per ottenere la cittadinanza: in via automatica o a seguito di richiesta.

È considerato automaticamente cittadino italiano il soggetto che:

  • Nasce da uno o entrambi cittadini di nazionalità italiana (è il cd ius sanguinis), anche a seguito di dichiarazione giudiziale di paternità/maternità;
  • • Viene adottato da uno o entrambi genitori italiani;
  • • Nasce sul territorio italiano, ma a una condizione ulteriore:
    • - I genitori sono ignoti o apolidi (ovvero non hanno una nazionalità);
    • - I genitori hanno una nazionalità che non consente la trasmissione della cittadinanza al figlio (magari perché nato sul territorio straniero).

Da quanto detto circa l’automaticità della cittadinanza, è evidente che nel nostro ordinamento non vige il cd “ius soli”, ovvero il diritto ad essere considerato cittadino per il solo fatto nascere sul suolo italiano. Sono state proposte diverse riforme in tal senso che hanno allegato l’esempio di nazioni come gli Stati Uniti d’America, ma ad oggi lo status quo è come descritto.

Un po’ più complesso è il discorso relativo alla richiesta di rilascio della cittadinanza italiana, in quanto diverse sono le possibilità che l’ordinamento offre. Esaminiamole singolarmente.

La cittadinanza italiana ottenuta a seguito di richiesta

Chi vuole ottenere la cittadinanza italiana, può proporre la relativa richiesta a condizione che ricorra una delle seguenti situazioni:

• Per discendenza:

Non è infrequente che individui che nascano con una nazionalità diversa da quella italiana siano discendenti di cittadini italiani, magari da nonni emigrati all’estero diversi anni prima.

In questo è possibile richiedere il riconoscimento della nazionalità a condizione però che:

  • - Che nel Paese di residenza dell’ascendente valga il principio dello ius soli;
  • - Che il discendente non abbia nel frattempo interrotto la catena della cittadinanza, acquistando cioè la cittadinanza straniera.

• Per matrimonio:

Un’altra ipotesi molto frequente è quella del coniuge del cittadino italiano che richieda il rilascio della cittadinanza italiana. La legge 91 del 1992 consente che questo avvenga a determinate condizioni, oltre a quella della conoscenza della lingua italiana:

  • - Che vi sia stata una convivenza di almeno due anni dalla celebrazione del matrimonio;
  • - Che siano trascorsi almeno tre anni dal matrimonio, se i coniugi risiedono all’estero, senza interruzione della convivenza o qualsiasi altra causa di interruzione del matrimonio.

• Per residenza:

Molti Stati nel mondo consentono che, a seguito di un determinato numero di anni trascorsi legalmente sul proprio territorio, venga rilasciata la cittadinanza. L’Italia non fa eccezione, nel momento in cui rilascia la cittadinanza italiana nel caso di:

  • - Cittadino di uno Stato dell’UE che sia stato residente in Italia per almeno 4 anni;
  • - Cittadino straniero di un Paese non EU, che abbia avuto la residenza in Italia per almeno 10 anni;
  • - Cittadino straniero che, anche se residente all’estero, abbia prestato servizio per almeno 5 anni per l’esercito italiano;
  • - Cittadino straniero nato in Italia da genitori stranieri, e residente nel nostro Paese da almeno 3 anni.

Queste sono le situazioni più rilevanti e più frequenti in cui viene richiesto il rilascio della cittadinanza italiana. Non mancano altre ipotesi minori (come quella per meriti speciali) e, soprattutto, la normativa può subire delle modifiche a seconda delle istanze e delle necessità che la realtà sociale presenta.

La procedura per ottenere il rilascio della cittadinanza

Richiedere la dichiarazione di cittadinanza italiana è un procedimento abbastanza lineare e, dal 2015, può avvenire solo in via telematica, inviando una richiesta al Ministero dell’Interno.

La domanda da proporre in via telematica richiede la compilazione di un modulo, l’allegazione di tutti i documenti necessari a seconda dei presupposti della richiesta, e l’allegazione degli estremi della marca da bollo.

I tempi per la definizione della procedura hanno subito un’accelerazione grazie al Decreto legge 230/2020, che ha portato il termine dai 48 mesi previsti in precedenza ai 24 mesi attuali che in casi particolari, possono subire una proroga fino e non oltre i 36 mesi.

In caso di esito positivo, c’è un’ultima formalità da espletare, dal valore fortemente simbolico: il giuramento. Il neo-cittadino italiano deve infatti giurare solennemente, entro sei mesi dal ricevimento della comunicazione, di onorare e rispettare lo Stato italiano.

Effetti e revoca della cittadinanza italiana

Quando acquisisce la cittadinanza italiana, l’individuo è soggetto agli stessi obblighi e gode degli stessi diritti di un cittadino che nasca italiano. L’esempio più lampante, da questo punto di vista, è il diritto di voto.

Anche se la cittadinanza italiana è un diritto imprescrittibile, tuttavia può essere revocata in casi specifici. Questo avviene raramente, ma può verificarsi il caso in cui ad esempio venga revocato l’atto di adozione e la conseguente acquisizione della cittadinanza ottenuta. Anche l’aver compiuto fatti incompatibili con lo status di cittadino italiano possono portare alla revoca di tale status.