Comune Italia > lavoro > Partita IVA: il codice indispensabile per i lavoratori autonomi

PROCEDIMENTI AMMINISTRATIVI

Chi desidera iniziare una attività come libero professionista o lavoratore autonomo, e chi desidera costituire una società o una impresa, nella maggior parte dei casi, deve obbligatoriamente aprire una partita IVA e mostrare il certificato di attribuzione della partita IVA, se richiesto, per dimostrare che la propria attività è stata legalmente registrata all’Agenzia delle entrate.

Se sei ancora confuso sul funzionamento della partita IVA e non sai ottenere il certificato di attribuzione della partita IVA, nei prossimi paragrafi potrai trovare tutte le informazioni di cui hai bisogno per fare chiarezza.

Cos’è la partita IVA

La partita IVA è un codice numerico di 11 cifre che identifica il lavoratore autonomo o l’azienda consentendogli di agire in quanto tale, sia nei suoi rapporti con lo Stato che con altre aziende, enti o persone. Il codice della partita IVA è così composto:

  • • i primi 7 numeri sono il numero di matricola incrementale;
  • • i successivi 3 numeri indicano il codice dell’ufficio provinciale dell’Agenzia delle Entrate;
  • • l’ultima cifra è un codice di controllo.

Chi deve possedere obbligatoriamente la partita IVA

Hanno l’obbligo di aprire partita IVA tutti i lavoratori autonomi che hanno entrate superiori ai 5000 euro annuali, e svolgono una attività lavorativa continuativa.

Le imprese che svolgono un’attività commerciale o industriale di erogazione di beni e servizi, oltre ad avere l’obbligo di possedere la partita IVA, sono obbligate anche a iscriversi al Registro delle imprese.

Chi svolge una attività autonoma o apre una ditta senza richiedere l’apertura della partita IVA rischia una multa che varia da 516€ a 2064€. Inoltre, dal punto di vista penale, chi opera illegalmente senza il possesso della partita IVA rischia di essere perseguito per il reato di esercizio abusivo di attività commerciale che prevede la reclusione da sei mesi a tre anni.

Come richiedere l’apertura della partita IVA

Il certificato di attribuzione della partita IVA viene rilasciato automaticamente dopo aver richiesto l’apertura della partita IVA. Per richiedere l’apertura della partita IVA è necessario presentare l’apposito modulo di richiesta presso l’Agenzia delle Entrate.

La procedura da effettuare e la documentazione da presentare sono leggermente differenti a seconda che si richieda l’apertura della partita IVA per un libero professionista o per un attività commerciale, ma in ogni caso l’apertura della partita IVA è gratuita.

Apertura partita IVA per lavoratori autonomi o ditte individuali.

Il modulo da presentare è diverso a seconda che il richiedente sia o meno una persona fisica.

Le persone fisiche dovranno presentare il modulo AA9/12, mentre i soggetti diversi dalle persone fisiche dovranno presentare il modulo AA7/10. Il modulo compilato va poi inviato, assieme a un valido documento d’identità del soggetto richiedente, all’agenzia delle entrate. L’invio può avvenire:

  • per via telematica, accedendo all’area privata del sito dell’agenzia delle entrate tramite SPID, CIE o CNS;
  • personalmente presentandosi agli uffici dell’agenzia delle entrate;
  • tramite raccomandata inviata con il servizio postale.

Aprire partita IVA per le imprese con obbligo di iscrizione al Registro delle imprese

Le imprese con obbligo di iscrizione al registro delle imprese devono presentare la comunicazione unica. Attraverso questa procedura è possibile:

  • • iscriversi al Registro delle Imprese;
  • • richiedere l’apertura della partita IVA;
  • • presentazione la Segnalazione Certificata di Inizio Attività;
  • • iscriziversi all’INPS e all’INAIL, se richiesto.
La partita IVA è un codice di 7 cifre che permette di identificare univocamente imprese e freelance

Cos’è il certificato di attribuzione della partita IVA e a cosa serve

Il certificato di attribuzione della partita Iva è un documento che attesta l’avvenuta apertura della partita Iva e di conseguenza la legale registrazione dell’attività presso l’Agenzia delle entrate.

Solitamente è necessario per richiedere un mutuo o un prestito, iscriversi a un albo professionale o partecipare a un appalto pubblico.

Come è fatto il certificato di attribuzione della partita IVA?

Il certificato è un documento, che può essere sia cartaceo che digitale, in cui sono indicati:

  • • i dati anagrafici del titolare dell’attività;
  • • il codice fiscale del titolare dell’attività;
  • • la denominazione dell’impresa;
  • • il numero della P. IVA;
  • • la sede dell’attività e la sua residenza fiscale;
  • • la natura giuridica dell’attività;
  • • il codice ATECO.

Il documento presenta inoltre la firma del direttore dell’Agenzia delle entrate competente.

Richiedere il certificato di attribuzione partita IVA

Per ottenere il certificato di attribuzione della tua Partita IVA è necessario entrare nella propria area personale del sito dell’agenzia delle entrate e compilare il modello AA9/7. Durante la compilazione è necessario mettere una spunta alla voce “richiesta duplicato del certificato di partita IVA” presente nel quadro A.

Il documento compilato dovrà poi essere inviato:

  • • tramite posta raccomandata;
  • • online, direttamente dal sito;
  • • presentandolo a mano in uno degli uffici presenti sul territorio;
  • • tramite il proprio commercialista.

Il certificato si ottiene dopo qualche minuti in formato PDF alla casella di posta indicata in fase di richiesta, il documento cartaceo verrà invece inviato all’indirizzo collegato alla partita IVA.

Se, invece, si vuole richiedere il certificato di attribuzione della partita IVA in modo più veloce ed evitando le normali prassi burocratiche, è possibile rivolgersi anche a servizi online come VisureItalia.

Ottenere il numero di identificazione dei lavoratori autonomi e delle imprese italiane

Per aprire una attività in proprio in Italia e diventare lavoratori autonomi è necessario aprire una partita IVA ed entrare in possesso del certificato di attribuzione partita IVA. La partita IVA, un codice di 7 cifre, permette di identificare la propria azienda in modo univoco, di esercitare la propria attività da freelance legalmente e di iscriversi agli albi professionali.

Chiunque decida di svolgere la propria attività senza partita IVA è soggetto a sanzioni monetarie e penali.